Vita
Con le meditazioni poetiche nel 1820 Lamartine conquista d'un tratto la fama e dà inizio per un ormai acquisito riconoscimento critico della poesia romantica franceseAveva trant'anni (era nato ne 1790) ed era entrato nella carriera diplomatica
Nel 1830 pubblica le Armonie poetiche e religiose e si dedica alla politica Eletto deputato si fa sostenitore di posizioni liberali e filantropiche
Nel 1848 partecipa al governo repubblicano ma dopo il colpo di stato di Napoleone III deve affrontare l'isolamento prima e la miseria dopo
Muore solo e da sopravvissuto sul piano artistico nel 1869
Gli orizzonti tematici
Nella vasta produzione di Lamartine non è arbitrario rinvenire una linea uno sviluppo che potremmo definire di progressivo ampliamento di orizzonti poetici in una direzione che dall'iniziale soggettivismo si allarga via via sino a comprendere una tematica largamente religiosa e meditativaLe Meditazioni, incentrate in gran parte su una dolorosa esperienza sentimentale dell'autore, rappresentano la realizzazione poetica di quegli orientamenti romantici più specificamente volti alla scoperta e all'enfatizzazione dell'io . "Le Meditazioni giunsero al momento opportuno. La generazione del 1820 stanca o priva di slanci eroici, dedita alle reveries, aspettava il poeta di genio che avrebbe saputo esprimere le sue tendenze profonde : le Meditazione colmarono quell'attesa. In queste elegie melodiose e pure, innumerevoli lettori ritrovarono i loro stati d'animo : vaga malinconia , disincanto; ma nel contempo esaltazione e aspirazioni mistiche. Uno spirito nuovo animava la poesia. Quarantacinque anni dopo Sainte Beuve doveva celebrare la pubblicazione come una delle più grnadi date della letteratura: era una rivelazione" (Castez Surer)
Nelle armonie poetiche e religiose del 1830 l'orizzonte, la disposizione lirico- sentimentale si amplia ed accoglie una (sia pur vaga) dimensione religiosa, l'ansia di un inserimento di una propria vicenda in una prospettiva più generale.
Con l'esperienza della militanza politica dopo il 1830 Lamartine si assume quasi un ruolo die poetico cantore del destino dell'uomo prima con una accentuazione religiosa, (e il caso del poema Jocelyn del 1836 nel qual la vicenda dell'omonimo protagonista, sacerdote ai tempi della Rivoluzione, simboleggia il cammino dell'anima verso Dio attraverso la rinuncia e la sofferenza); dopo, con una più evidente ispirazione sociale o comunque umanitaria è il caso dei Raccoglimenti del 1839 in un cui lirica Utopia , che ebbe larga eco il peta proclama la sua fede nel genio umano celebra i tempi nuovi nei quali regnerà la fede evangelica insistendo però sulla necessità di non aspirare con troppa impazienza a un avvenire verso il quale si deve marciare con calma e fiduciosa decisione" (P. G. Castex-P. Surer)
Ambivalenza dei moduli poetici
Nella prefazione alle Meditazioni, Lamartine si vantava di "aver fatto scendere, per primo, la poesia dal Parnaso e di aver dato alla cosiddetta musa, al posto di una convenzionale lira a sette corde, le intime fibre del cuore dell'uomo, toccate e mosse dagli innumerevoli fremiti dell'anima e della natura". Ci sono, in questa dichiarazione, un'enunciazione di poetica e un lucido giudizio che vale anche per la produzione successiva alle Meditazioni. Lamartine ha effettivamente liberato la poesia dagli orpelli classicistici e dalle strettoie formali; è poeta sincero e generoso ma queste caratteristiche applicate alla poesia sono ambivalenti e pericolose : il loro approdo all'eloquenza, la fluidità della sua religiosità o delle sue istanze sociali espresse nella citata Utopia).Certo Lamartine , negli anni venti e trenta (non oltre) dell'ottocento fu poeta di larghissimo successo, ma con un sospetto di gradevolezza mondana, cui non era estranea la sua capacità di sfumare i contorni e conciliare gli opposti.
Che la generazione romantica degli anni venti si sia riconosciuta in Lamartine è vero; ma è altrettanto vero che tutta la grande poesia posteriore francese è nata dalla reazione antilamartiniana e prprio a una componente di fondo della sua poetica - l'eloquenza - un nume tutelare della poesia moderna Paul Verlaine raccomanderà di torcere il collo.