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lunedì 16 dicembre 2019

Charles Dickens

 Charles Dickens

anche in Inghilterra come in Francia si assiste suppergiù  nello stesso periodo (a partire dagli anni trenta ) ad un orientamento verso il romanzo sociale ma con diversità di motivazioni ( un umanitarismo riformistico che sarà una componente essenziale della mentalità vittoriana ) e di risultati artistici. Di questa produzione assai larga e varia, Dickens è l'esponente  più interessante. Dello sfruttamento del lavoro minorile  della miseria dei quartieri popolari di Londra della ferrea logica del profitto, Dickens nella sua vita (1812- 1970) fece esperienza ancora ragazzo e questo fu determinante per la sua arte: anche quando dopo la pubblicazione del Circolo Pickwick (1836- 1837)  cominciò a diventare sempre più famoso non dimenticò mai ( e la sua produzione ne è una testimonianza) quell'esperienza.

L'atteggiamento filantropico

La posizione di Dickens rispetto  ai problemi che la rivoluzione industriale poneva non differisce molto da quella degli intellettuali inglesi a lui contemporanei I quali, se pur con una serie di sfumature che qui non è possibile illustrare, concordavano però in un atteggiamento di protesta filantropica che ne migliore dei casi auspicava riforme e previdenze, ma non si sognava affatto di mettere in discussione  l'assetto generale, le strutture capitalistiche.
" Dickens rifuggì sempre con orrore dal pensiero della rivoluzione  armata e dalla violenza: per lui la correzione delle ingiustizie social doveva venire dall'alto, dai ricchi e dai potenti convertiti … non dall'odio  sovversivo delle masse. Riforma si ed eliminazione di abusi, ma senza mai disturbare l'ordine costituito" (M Praz). Che in una tale prospettiva ideologica dovesse avere parte di insistere su ciò  che qualsiasi lettore è in grado di avvertire subito in un romanzo di Dickens : la tendenza ad enfatizzare certe situazioni e a portarle al livello limite con un strumentale ( ai fini della commozione) contrapposizione fra buoni e cattivi ; il frequente cedimento ai toni melodrammatici ; il ricorso alla facile soluzione, al ricco dall'animo generoso che, in un ingranaggio di disavventure e avversità imprevedibilmente si inserisce come deus ex machina.

fattori condizionanti

Queste caratteristiche  della narrativa di Dickens, però , oltre che all'accennata angolazione ideologica dell'autore, vanno anche collegate  - e questo interessante problema per gli studi di sociologia della letteratura - al fatto che I romanzi di Dickens uscirono quasi tutti come pubblicazioni a dispense : il che comportava tutta una serie di influenze e di condizionamenti  sull'autore. Cioè : la necessità di tener desto l'interesse dei lettori, la cui cerchia  ora, pur essendosi allargata per la facilitazione della spesa ripartita in mesi, non poteva scendere più in basso della classe socio-borghese ; la ricerca di temi che rispondessero alle condizione di vita e ai problemi di quei lettori che, per estrazione e condizionamenti sociali, potevano arrivare alla commozione filantropica ma non alle inquietudini rivoluzionarie; l'adozione di uno stile garbato e piacevole, non alieno dalla ricerca di facili effetti.
Da questa prospettiva I ruolo di Dickens non solo nella storia della letteratura ma anche nella storia dei rapporti fra autore e pubblico è fondamentale; capace di interessare un  pubblico che né Stendhal né Flaubert ebbero mai

Picaresco e sentimentale

Sul piano specificamente letterario Dickens riusciva a realizzare il suo romanzo sociale utilizzando  e fondendo due filoni della narrativa inglese : quello  avventuroso picaresco, che si era espresso in Defoe e in Fielding, e quello sentimentale-familiare  che nel Vicario di Goldsmith ha un suo testo tipico. Cioè Oliver Twist e David Copperfield in ultima analisi sono dei picari che nella giungla della società industriale imparano giorno per giorno  a sopravvivere e a farsi strada. Per quanto riguarda poi  la componente sentimentale-famigliare gli intrecci, la descrizione  di storie familiari  di disastri e fortune la esemplificazione  è facilissima.
Un ampio discorso  meriterebbe l'evoluzione degli esisti artistici di Dickens : pur senza superare I limiti ideologici illustrati dallo schematismo  psicologico  dei primi romanzi egli perviene a notevoli approfondimenti e complessità di caratterizzazione  I in Grandi Speranze  e il nostro comune amico