Romantico e moderno
Ernst Th Hoffmann - che ebbe una vita (1776-1822) agitata e irrequieta e fu, oltre che scrittore, musicista - è una delle figure basilari del secondo romanticismo tedesco : la sua opera è profondamente permeata di alcuni motivi fondamentali del romanticismo ma nel contempo di questo movimento egli è forse l'autore più moderno quello cioè che ha trasmesso al futuro temi e soluzioni narrative che avrebbero avuto larga eco (sino al surrealismo)Caratteristica fondamentale della produzione di Hoffmann è l'accentuazione della componente visionario-fantasitica che può approdare agli esiti più disperati : o al compiacimento del terrore e del torbido (certe macabre e mortuarie de Gli elisir del divaolo) o ad un abbandono ai sogni più sfumati e leggiadri : si pensi solo per pare un esempio alla Pentola d'oro) Tutto possibilie - e naturale- nella pagina di Hoffmann : il rovesciamento delle leggi naturali la violazione e la liberazione delle varie circostanze sono da Hoffmann diligentemente inventariati ) e che, inserita nel in questo contesto trascolora però in un realismo sui generis che riconduce tutto all'io e risolve la realtà nell'arbitrio immaginativo-fantastico individuale
Due linee di sviluppo
Da questo punto di vista in Hoffmann sono già evidenti due linee di sviluppo che per una sorta di logica interna sarebbero derivate dalle premesse romantiche1) da un lato l'assoluta libertà fantastica caduta ormai ogni remora si sarebbe spinta sino ai grovigli dell'inconscio ( si pensi al surrealismo) e non sarebbe indietreggiata nemmeno di fronte al gratuito o alla mistificazione
2) dall'altro l'io non avrebbe retto al compito di creatore della realtà che gli era stato assegnato : da ciò la disperazione esistenziale
Ha scritto splendidamente a questo proposito Claudio Magris "Nell'età romantica trionfava la filosofia idealistica con la su orgogliosa affermazione dell'io individuale quale unica realtà assoluta
Anche Hoffmann fu profondamente turbato da queste dottrine e soprattutto quelle di Fichte che egli conobbe e assorbì con animo da artista poco incline alla logica filosofica e tutto smarrita sensibilità
Fichte tendeva a risolvere tutta la realtà nell'attività del soggetto individuale nel rapporto tra l'io e il non io in questi principi che comunque li si giudichi avevano un carattere eminentemente costruttivo e una grande sostanza morale Hoffmann vide invece la distruzione di ogni oggettività e dell'unità stessa della persona : le cose non avevano una loro sostanza ma erano solo fantasmi creati dalla fantasia irreali ed evanescenti arabeschi ; la personalità stessa si spezzava in due proiettando continuamente dinanzi a sé la propria immagine
Su questa strada Hoffmann con la descrizione di incubi con la creazione delle situazioni derivanti dal sosia cioè dallo sdoppiamento presagisce il rovescio negativo cui sarebbe giunto più tardi l'idealismo, la disperazione esistenziale che sarebbe sorta sulle rovine di quell'ottimismo, il nichilismo - cioè la negazione di ogni realtà e di ogni valore - che serpeggiava come un male nascente e nascosto nel romanticismo
In tal senso Hoffmann è stato precorritore della crisi e dell'angoscia dell'uomo moderno per ironia della sorte e toccato ad un narratore così sanguigno e ricco di umori sdi sentire il ghiaccio perso del vuoto la vertigine dell'abisso e del nulla