Vita
Anche John Keats, come gli altri poeti del secondo Romanticismo inglese ebbe una vita tragicamente breve e intensa, anzi ancora più tragica e strozzata : non conobbe la varietà di esperienze e la fama che pur toccarono a Byron e, in misura minore a ShelleyNato nel 1795 a Londra da umile famiglia e indirizzatosi alla medicina, l'abbandonò per la poesia : la morte del fratello da lui amorosamente assistito, un'angosciosa esperienza amorosa e una malattia incurabile contrassegnarono la sua vita
Si spense a 26 anni nel 1821 a Toma dove era venuto, sperando in un miglioramento della sua salute
Keats esordì nel 1817 con una raccolta di poesie che fu accolta duramente della critica, e dopo, con un ambizioso poema di ispirazione mitologica Endimione
Ma in poco meno di due anni (1818-20) raggiunse una straordinaria maturità e realizzò quelli che, in assoluto, nell'area inglese, sono gli esiti più alti della lirica romantica : Iperione e le Odi : A usignolo, A urna greca, Alla malinconia, All'Autunno
La classicità
Ciò che distingue la poesia di Keats nel contesto della lirica romantica inglese è la predilezione evidente sin dagli esordi per il mondo classico (soprattutto greco) spiegabile con motivazioni sia culturali (gli orientamenti neoclassici collegate alla già illustrata linea Goethe) che pratiche (l'entusiastico interesse che avevano suscitato le sculture del Partenone che Lord Elgin aveva venduto al governo inglese ed erano state collocate al British Museum proprio nel 1816) Inoltre orientandosi verso il lontano mondo classico Keats non faceva altro che dare una particolare direzione a quell'esotismo - che nella produzione romantica si è già chiaramente manifestato : da Chateaubriand a Byron - nel quale convergevano desiderio di evasione dalla realtà, vagheggiamenti del passato (un certo Medioevo di maniera), suggestioni di colore orientale (le novelle in versi di Byron)Ma in tutto questo - che finora non è altro che l'aspetto esterno, il tributo che il poeta paga al gusto del suo tempo - va inserita la specifica novità di Keats
E cioè il mondo classico nella sua fantasia si configura come momento ottimale della realizzazione della Bellezza (con la maiuscola) attraverso l'arte
Questa contemplazione e questo struggente vagheggiamento dell'arte classica non restano chiusi entro i confini di un compiacimento estetizzante, fine a ses tesso, ma si sviluppano in una posizione etica : è attraverso quella cotemplazione che si può superare l'angoscia della condizione dell'uomo la precarietà della sua esistenza che trascorre tutta sotto i segno dell'effimero
L'arte eternatrice della bellezza è la vittoria su tutto questo : dimensione estetica e dimensione morale coincidono
E' la foscoliana conquista dell' aurea beltade ond'ebbero / ristoro unico ai mali / nate a vaneggiar menti mortali
... la natura
L'altro polo di attrazione oltre la classicità è per Keats come per gli altri romantici inglesi, la naturaAlla quale egli si accosta quasi con un culto della sensazione con una disposizione di struggente tenerezza quasi femminea
per ricavarne immagini di bellezza per rifare cioè nell'hic et nunc quell'operazione che era stata realizzata dai tanti ammirati artisti della grecità : tradurre la contingenza delle stagioni e delle ore in una dimensione di assoluto e di eterno
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