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lunedì 27 marzo 2017

aleksandr puskin - romanticismo russo

alksandr puskin

Nato a Mosca nel 1799 da una famiglia nobile viene in questa città la seconda parte della sua vita dal 1826 al 1800 37. Precedentemente aveva avuto due periodi di esilio due punti il primo nel 1820 per certi componimenti rivoluzionari, il secondo nel 1823 per non l'ho scritto favorevole all'ateismo. Morì in un duello che aveva affrontato pettegolezzi riguardante la situazione coniugale nel 1837.

Una dimensione nazionalpopolare

  il fatto caratterizzante della personalità di Puskin e il suo significato nella storia della letteratura russa consistono nel ampio arco di atteggiamenti riscontrabili nella sua produzione e nella prova con le sue opere più significative, soluzioni orientamenti che aprono la via alla grande stagione del realismo russo. Per le sue prime opere specialmente IL prigioniero del Caucaso  i fratelli Masnadieri gli specialisti parlano non solo di suggestioni byroniane ma addirittura di un certo clima di sturm und Drang. Contemporaneamente  Puskin si dedica alla lirica e qui raggiunge risultati  di un equilibrio e di una purezza formale addirittura apollinei  non c'è  traduzione  che possa rendere l'incanto della poesia  e ed è per questa ragione  che il più grande poeta resta un illustre sconosciuto per uno straniero. L'Eugenio Oneghin segna quasi uno spartiacque nella produzione di Puskin poiché registra un distanziamento ironico non superamento delle iniziali posizioni e romantico byroniani e l'adozione di un realismo lirico nella descrizione di vari aspetti della vita russa su questa strada prenderà le sue prove migliori. Ricordiamo fra le sue opere il poema Poltava 1829 nel quale al componente lirica si unisce la dimensione  epica tutti sottesi da cordiale attenzione il mondo popolare russo. Il risalto estetico dei racconti nasce dalla scarna semplicità dei personaggi dalla naturalezza dei sentimenti della validità delle scene degli sfondi due punti per questa qualità i racconti sono capolavori anche quando lo schema narrativo si conclude negli incastri un po' forzati di certi finali prestigiosi conformi del resto al gusto della novellistica Popolare.
 La figlia del capitano è di tutta questa sua produzione l'ultima opera la più nota due punti sullo sfondo dell'epoca di Caterina II Puskin narra, attingendo frequentemente toni di epica intensità la rivolta di Pugacev.
Oltre al valore artistico di quest'opera è opportuno sottolineare che la sua influenza si fece sentire su tutte quelle che furono le cronache familiari sotto forma di romanzo nella letteratura russa fino a Guerra e Pace di Tolstoj. Richiamiamo alla  mente la varietà degli spiriti e delle forme che anima tutta la produzione di Puskin due punti la sua opera di assimilazione dei motivi letterari dell'Occidente e poi il loro superamento. Le sue prove narrative realistiche ed epiche e l'influenza che esercitarono sul Turgenev e Gogol su Goncarov e Tolstoj. Il suo legame  con le tradizioni il folklore l'anima russa che ne ha fatto un plausibile esempio di poeta nazionalpopolare sarà chiaro da ciò perché per unanime riconoscimento E' con  Puskin che comincia la letteratura russa moderna.

lunedì 6 giugno 2016

Eugenio Oneghin di Puskin

Mentre Adolfo di Constant è una lucida  e severa analisi dell'eroe romantico  Eugenio Oneghin (1833) di Puskin ne è una rappresentazione anch'essa in chiave critica, ma nella quale confluiscono varie componenti che qui si possono solo accennare
iniziato nel 1823 e diffuso via via nei suoi vari capitoli fino alla pubblicazione  integrale del 1833, questo romanzo  in versi rappresenta quasi un paradigma della evoluzione ideologica e poetica di Puskin  della sua progressiva liberazione dalle suggestioni  byroniane  della conquista di moduli espressivi di classica incisività della vocazione  realistica
L'ironia - o meglio : la sapiente personalissima fusione di abbandoni  di toni lirici e di ironia - con la quale è rappresentata la vicenda  è tutto sommato un auto-ironia - Puskin rappresenta, prendendo un po' le distanze, una fase  del suo processo interiore, ma con  la consapevolezza che ben si allea all'affettuoso sorriso  di chi sa di averla ormai superata
Ne deriva così un atteggiamento  che è di distacco  e di complicità rispetto ai miti romantici in generale  e al suo personale momento romantico 
Si aggiungano a tutto questo  : l'attenzione  con la quale Puskin definisce sociologicamente il protagonista  (un pariniano  giovin signore  - e Puskin conosceva il modello italiano che aveva orecchiato Byron)  il rilievo - e siamo già in una dimensione realistica - dato a specifici aspetti della società russa ; l'eco e le derivazioni che questo personaggio avrà nella letteratura russa
Si intuirà  così perchè  quest'opera sia ritenuta per giudizio ormai acquisito il capolavoro basilare della letteratura russa

Eugenio Oneghin di Puskin