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martedì 12 novembre 2019

Gustave Flaubert

Gustave Flaubert

nato nel 1821 Flaubert si stabilì a25 anni in campagna da dove si allontanò per qualche viaggio in Medio Oriente, in Grecia  e in Italia; dalla rivoluzione del 1848 e dagli avvenimenti del 1870  non trasse che i motivi di delusione e di cupo  isolamento; morì nel 1880.
Tra gli anni Trenta - che vedono la frenetica attività di Balzac e I capolavori di Stendhal - e il 1857, anno di pubblicazione di Madame Bovary di Flaubert, intercorre quasi l'arco di una generazione e d'altra parte l'attività di Flaubert si prolunga per ancora più di vent'anni : col suo Bouvard  e Pecuchet, pubblicato postumo arriviamo al 1881, Ciò vuol dire che fra  I tempi di Balzac e di Stendhal, da un alto, e quelli di Flaubert dall'altro  ci sono di mezzo quegli avvenimenti storico- culturali  la restaurazione borghese del '48, la presenza sempre più incombente del quarto stato nella realtà sociale  e nel dibattito politico, l'affermarsi del Positivismo. A tutto ciò è da aggiungere su un piano più specificamente letterario , il sorgere, negli anni Cinquanta, della scuola poetica dai cosiddetti "parnassiani"(Leconte de Lisle, Theodore de Banville ecc.) che reagendo al lirismo e alle effusioni romantiche ( Lamartine e Hugo) intendono restaurare  I valori formali e realizzano una produzione  di Impassibile e marmorea bellezza, con modulazioni stilistiche di contesto culturale Flaubert ricava orientamenti e suggestioni  per quanto riguarda soprattutto due aspetti della sua produzione : la scrupolosa  e imparziale attenzione alla realtà da descrivere e il culto della precisione stilistica nell'estenuante, ascetica ricerca della parola insostituibile e definitiva. A questo furono rivolti l'attività, I travagli, le angosce della sua vita : "nella mia povera vita così piatta e tranquilla, le frasi sono delle avventure , e io non raccolgo altri fiori che le metafore " scriveva ad una amica.

una volontaristica guarigione

Ma questa ipotesi di interpretazione, questa rispondenza tra orientamenti artistici contemporanei ed elementi caratterizzanti  della produzione di Flaubert  si complica notevolmente se si pensa, sulla scorta di un'ormai imponente documentazione critica, che le sue vocazioni più profonde, le sue letture predilette, le sue  aspirazioni erano autenticamente romantiche, Flaubert, "come  I romantici, è dotato di un'immaginazione ardente, avido di sensazioni forti, attirato dall'eccessivo e dal soprannaturale, ebbro di colori, di vasti orizzonti…….E ebbro di disdegno  vendicativo per la società moderna per il borghese senza ideali  e senza poesia, di cui egli sonda l'ottusità con infinito diletto." (P.G.Castex-P. Surer). L'impatto tragico fra queste sue disposizioni di fondo e la realtà lo si può approssimativamente datare : un'acuta crisi avuta negli anni 1842-43 mentre a Parigi studiava giurisprudenza ; la morte del padre e della sorella, le persone da lui più amate, nel 1846 il fallimento della rivoluzione  del '48 che approda al piccolo cesarismo di Napoleone III . E' un accumularsi di fallimenti che provoca in Flaubert una posizione conflittuale che sconfina nella nevrosi, è il crollo di ogni aspirazione o vagheggiamento "romantico"  di fronte alla realtà. Compito dell'arte allora sarà rappresentare tutto questo : far cozzare tragicamente una creatura  che aspira ad avvenimenti eccezionali e romantici contro il grigiore della quotidianità  piccolo borghese ed ecco Madame Bovary (1857).
Nell'accanimento contro il "bovarismo" Flaubert - sia pure ricorrendo allo schermo dell'oggettivazione con la creazione di un personaggio - sottoponeva a lucida analisi la propria "malattia romantica "bruciava - o cercava di bruciare I miti romantici e le fughe dalla realtà; da ciò la necessità di una minuta, realistica descrizione della meschinità della vita di provincia, degli ovvi e grigi orizzonti che la delimitano : e così si  costringe masochisticamente a un impatto tragico con la mediocre e limacciosa realtà. Nella storia della piccola borghese di provincia che sogna l'assoluto e finisce nell'anonimo adulterio e nel suicidio è evidente certo una condanna. Ma grondante di pietà, o meglio, di non superata complicità. E lo dimostra tutta la posteriore produzione flaubertiana realizzata sotto il segno di una lotta non risolta  con un susseguirsi di tappe non saranno mai definite.

Ambiguità non risolte

Alla diagnosi e alla condanna della malattia romantica faticosamente realizzate in Madame Bovary  segue infatti ne 1862 Salambò che riprende il gusto romantico dell'esotico  di una realtà altra ne tempo e nello spazio. Poi negli anni 1863-69 la nuova e definitiva  redazione de l'Educazione sentimentale affresco del destino della generazione flaubertiana : nella vicenda Federico Moreau, nelle sue giornate e nei suoi anni briciati senza che accada nulla, nel vagheggiamento di un amore che dalla mancata realizzazione trascolora in dolente elegia nella descrizione del fallimento  delle speranze quattrocentesche  Flaubert tornava a farsi giudice delle aspirazione romantiche con dolente autobiografica partecipazione