realismo in America
nell'area americana la scoperta della realtà trova almeno due autori esemplari. Uno è Stephen Crane (1871- 1900) che nella sua breve esistenza realizza almeno due opere fondamentali : Maggie ragazza di strada (1893) e il segno rosso del coraggio (1895) con lui specie se ci si riferisce al secondo romanzo, il termine realismo o naturalismo è insufficiente dato che siamo già passati a una realistica analisi della coscienza alla ricerca del momento in cui avviene l'impatto tra mitologie sociali e cruda realtà. Certo c'è la lezione dei grandi realisti europei ma è già presente una dimensione psicologica che avrebbe avuto e non solo in America gli sviluppi maggior e addirittura il sopravvento.
Esemplare è anche Theodore Dreiser (1871 -1945) con il quale la lezione del naturalismo si protrae in epoca che già conosce altre modulazioni stilistiche e altre poetiche : Nostra sorella Carrie è del 1900 una Tragedia Americana è del 1925.
Dreiser che ha subito fortemente l'influsso di Balzac e concepisce la realtà come scontro di forze come conflitto di interessi e di potere ha dato della società americana una rappresentazione amara magari formalmente incondita ma non priva di efficacia e sottesa da un amaro giudizio.
Certo dopo di lui verranno I Dos Passos e I Faulker - stilisticamente più scaltriti tematicamente più complessi e più torbidi - ma nella denuncia dei meccanismi stritolatori delle società americana Dreiser ha scritto pagine di rude e vistosa evidenza. Ma al di là di questi due autori una cosa va sottolineata la lezione veristico naturalista nella narrativa americana si estenderà a tutto il Novecento con una intensità maggiore che altrove
giovedì 26 marzo 2020
martedì 25 febbraio 2020
realismo in germania
realismo in Germania
Nell'area tedesca il realismo non assume quel radicale orientamento che distingue quello francese : c'è sì un fiorire di romanzi e novelle realistici quelli di Wilhelm Raabe (1831-1910) di Gottfried Keller (1819 - 1890) di Theodore Fontane (1819-1898) che però fanno anche posto a toni idilliaci o comunque piccolo borghesi e Biedermeier. Ci sembra si possa affermare che nella narrativa l'unica opera di livello europeo è I Buddenbrook di Thomas Mann, nella quale però come vedremo l'impianto realistico accoglie inquietudini e temi che già travalicano questo orientamento letterario. Forse l'opera esemplare è nella produzione teatrale I tessitori di Gerhardt Hauptmann.
Nell'area tedesca il realismo non assume quel radicale orientamento che distingue quello francese : c'è sì un fiorire di romanzi e novelle realistici quelli di Wilhelm Raabe (1831-1910) di Gottfried Keller (1819 - 1890) di Theodore Fontane (1819-1898) che però fanno anche posto a toni idilliaci o comunque piccolo borghesi e Biedermeier. Ci sembra si possa affermare che nella narrativa l'unica opera di livello europeo è I Buddenbrook di Thomas Mann, nella quale però come vedremo l'impianto realistico accoglie inquietudini e temi che già travalicano questo orientamento letterario. Forse l'opera esemplare è nella produzione teatrale I tessitori di Gerhardt Hauptmann.
lunedì 16 dicembre 2019
Charles Dickens
Charles Dickens
anche in Inghilterra come in Francia si assiste suppergiù nello stesso periodo (a partire dagli anni trenta ) ad un orientamento verso il romanzo sociale ma con diversità di motivazioni ( un umanitarismo riformistico che sarà una componente essenziale della mentalità vittoriana ) e di risultati artistici. Di questa produzione assai larga e varia, Dickens è l'esponente più interessante. Dello sfruttamento del lavoro minorile della miseria dei quartieri popolari di Londra della ferrea logica del profitto, Dickens nella sua vita (1812- 1970) fece esperienza ancora ragazzo e questo fu determinante per la sua arte: anche quando dopo la pubblicazione del Circolo Pickwick (1836- 1837) cominciò a diventare sempre più famoso non dimenticò mai ( e la sua produzione ne è una testimonianza) quell'esperienza.
L'atteggiamento filantropico
La posizione di Dickens rispetto ai problemi che la rivoluzione industriale poneva non differisce molto da quella degli intellettuali inglesi a lui contemporanei I quali, se pur con una serie di sfumature che qui non è possibile illustrare, concordavano però in un atteggiamento di protesta filantropica che ne migliore dei casi auspicava riforme e previdenze, ma non si sognava affatto di mettere in discussione l'assetto generale, le strutture capitalistiche.
" Dickens rifuggì sempre con orrore dal pensiero della rivoluzione armata e dalla violenza: per lui la correzione delle ingiustizie social doveva venire dall'alto, dai ricchi e dai potenti convertiti … non dall'odio sovversivo delle masse. Riforma si ed eliminazione di abusi, ma senza mai disturbare l'ordine costituito" (M Praz). Che in una tale prospettiva ideologica dovesse avere parte di insistere su ciò che qualsiasi lettore è in grado di avvertire subito in un romanzo di Dickens : la tendenza ad enfatizzare certe situazioni e a portarle al livello limite con un strumentale ( ai fini della commozione) contrapposizione fra buoni e cattivi ; il frequente cedimento ai toni melodrammatici ; il ricorso alla facile soluzione, al ricco dall'animo generoso che, in un ingranaggio di disavventure e avversità imprevedibilmente si inserisce come deus ex machina.
fattori condizionanti
Queste caratteristiche della narrativa di Dickens, però , oltre che all'accennata angolazione ideologica dell'autore, vanno anche collegate - e questo interessante problema per gli studi di sociologia della letteratura - al fatto che I romanzi di Dickens uscirono quasi tutti come pubblicazioni a dispense : il che comportava tutta una serie di influenze e di condizionamenti sull'autore. Cioè : la necessità di tener desto l'interesse dei lettori, la cui cerchia ora, pur essendosi allargata per la facilitazione della spesa ripartita in mesi, non poteva scendere più in basso della classe socio-borghese ; la ricerca di temi che rispondessero alle condizione di vita e ai problemi di quei lettori che, per estrazione e condizionamenti sociali, potevano arrivare alla commozione filantropica ma non alle inquietudini rivoluzionarie; l'adozione di uno stile garbato e piacevole, non alieno dalla ricerca di facili effetti.
Da questa prospettiva I ruolo di Dickens non solo nella storia della letteratura ma anche nella storia dei rapporti fra autore e pubblico è fondamentale; capace di interessare un pubblico che né Stendhal né Flaubert ebbero mai
Picaresco e sentimentale
Sul piano specificamente letterario Dickens riusciva a realizzare il suo romanzo sociale utilizzando e fondendo due filoni della narrativa inglese : quello avventuroso picaresco, che si era espresso in Defoe e in Fielding, e quello sentimentale-familiare che nel Vicario di Goldsmith ha un suo testo tipico. Cioè Oliver Twist e David Copperfield in ultima analisi sono dei picari che nella giungla della società industriale imparano giorno per giorno a sopravvivere e a farsi strada. Per quanto riguarda poi la componente sentimentale-famigliare gli intrecci, la descrizione di storie familiari di disastri e fortune la esemplificazione è facilissima.
Un ampio discorso meriterebbe l'evoluzione degli esisti artistici di Dickens : pur senza superare I limiti ideologici illustrati dallo schematismo psicologico dei primi romanzi egli perviene a notevoli approfondimenti e complessità di caratterizzazione I in Grandi Speranze e il nostro comune amico
anche in Inghilterra come in Francia si assiste suppergiù nello stesso periodo (a partire dagli anni trenta ) ad un orientamento verso il romanzo sociale ma con diversità di motivazioni ( un umanitarismo riformistico che sarà una componente essenziale della mentalità vittoriana ) e di risultati artistici. Di questa produzione assai larga e varia, Dickens è l'esponente più interessante. Dello sfruttamento del lavoro minorile della miseria dei quartieri popolari di Londra della ferrea logica del profitto, Dickens nella sua vita (1812- 1970) fece esperienza ancora ragazzo e questo fu determinante per la sua arte: anche quando dopo la pubblicazione del Circolo Pickwick (1836- 1837) cominciò a diventare sempre più famoso non dimenticò mai ( e la sua produzione ne è una testimonianza) quell'esperienza.
L'atteggiamento filantropico
La posizione di Dickens rispetto ai problemi che la rivoluzione industriale poneva non differisce molto da quella degli intellettuali inglesi a lui contemporanei I quali, se pur con una serie di sfumature che qui non è possibile illustrare, concordavano però in un atteggiamento di protesta filantropica che ne migliore dei casi auspicava riforme e previdenze, ma non si sognava affatto di mettere in discussione l'assetto generale, le strutture capitalistiche.
" Dickens rifuggì sempre con orrore dal pensiero della rivoluzione armata e dalla violenza: per lui la correzione delle ingiustizie social doveva venire dall'alto, dai ricchi e dai potenti convertiti … non dall'odio sovversivo delle masse. Riforma si ed eliminazione di abusi, ma senza mai disturbare l'ordine costituito" (M Praz). Che in una tale prospettiva ideologica dovesse avere parte di insistere su ciò che qualsiasi lettore è in grado di avvertire subito in un romanzo di Dickens : la tendenza ad enfatizzare certe situazioni e a portarle al livello limite con un strumentale ( ai fini della commozione) contrapposizione fra buoni e cattivi ; il frequente cedimento ai toni melodrammatici ; il ricorso alla facile soluzione, al ricco dall'animo generoso che, in un ingranaggio di disavventure e avversità imprevedibilmente si inserisce come deus ex machina.
fattori condizionanti
Queste caratteristiche della narrativa di Dickens, però , oltre che all'accennata angolazione ideologica dell'autore, vanno anche collegate - e questo interessante problema per gli studi di sociologia della letteratura - al fatto che I romanzi di Dickens uscirono quasi tutti come pubblicazioni a dispense : il che comportava tutta una serie di influenze e di condizionamenti sull'autore. Cioè : la necessità di tener desto l'interesse dei lettori, la cui cerchia ora, pur essendosi allargata per la facilitazione della spesa ripartita in mesi, non poteva scendere più in basso della classe socio-borghese ; la ricerca di temi che rispondessero alle condizione di vita e ai problemi di quei lettori che, per estrazione e condizionamenti sociali, potevano arrivare alla commozione filantropica ma non alle inquietudini rivoluzionarie; l'adozione di uno stile garbato e piacevole, non alieno dalla ricerca di facili effetti.
Da questa prospettiva I ruolo di Dickens non solo nella storia della letteratura ma anche nella storia dei rapporti fra autore e pubblico è fondamentale; capace di interessare un pubblico che né Stendhal né Flaubert ebbero mai
Picaresco e sentimentale
Sul piano specificamente letterario Dickens riusciva a realizzare il suo romanzo sociale utilizzando e fondendo due filoni della narrativa inglese : quello avventuroso picaresco, che si era espresso in Defoe e in Fielding, e quello sentimentale-familiare che nel Vicario di Goldsmith ha un suo testo tipico. Cioè Oliver Twist e David Copperfield in ultima analisi sono dei picari che nella giungla della società industriale imparano giorno per giorno a sopravvivere e a farsi strada. Per quanto riguarda poi la componente sentimentale-famigliare gli intrecci, la descrizione di storie familiari di disastri e fortune la esemplificazione è facilissima.
Un ampio discorso meriterebbe l'evoluzione degli esisti artistici di Dickens : pur senza superare I limiti ideologici illustrati dallo schematismo psicologico dei primi romanzi egli perviene a notevoli approfondimenti e complessità di caratterizzazione I in Grandi Speranze e il nostro comune amico
lunedì 25 novembre 2019
Emile Zola
Emile Zola
La commedia umana di Balzac era stata, secondo la definizione di Thibaudet, il museo vivente della società francese della Restaurazione e di Luigi Filippo (1830 -48 ) , l'opera di Zola lo è della società del Secondo Impero (1931- 70) e della Terza Repubblica.
Si è già accennato all'incidenza che sul piano degli orientamenti letterari, dai tempi di Balzac a quelli di Flaubert, hanno avuto fatti come il '48 francese e la pubblicazione del Manifesto di Marx ed Engels, l'affermarsi del Positivismo e gli entusiasmi scientisti. Si aggiunga per quanto riguarda specificamente I tempi di Zola il crollo del secondo Impero dopo la sconfitta di Sédan e l'esperienza del Comune (1870-71) che avevano dimostrato si a l'iniziativa politica che il quarto stato poteva assumere sia la disponibilità borghese a ricorrere a mezzi estremi per la disperata difesa della prorpioa egemonia e dei propri privilegi. (E per la sua diagnosi della decadenza borghese Zola poteva trarre dal secondo dei due avvenimenti citati prezioso materiale).
Canoni di poetica
Quando Zola ( che era nato nel 1840 ed aveva conosciuto nella giovinezza difficoltà e miseria ) verso I 30 anni inizi la sua attività di romanziere, ha già elaborato una poetica estremamente chiara : 1) dare un affresco completo di un periodo attraverso una narrazione ciclica incentrata attorno a una famiglia I Rougon-Macquart (ed in questo riprende l'esempio di Balzac ) ;
2) adottare, per questo intento, gli strumenti di conoscenza e di analisi forniti dalla scienza (testi fondamentali per lui, oltre che Darwin e Taine furono l'Introduzione allo studio della medicina sperimentale di Claude Bernard e uno di Lucas sull'ereditarietà ) e quindi "rappresentare I temperamenti e le profonde modificazioni dell'organismo sotto la pressione degli ambienti (ancora il milleiu n.d.c.) e delle circostanze " dar posto alle leggi dell'ereditarietà e de determinismo biologico alla motivazione fisiologica dei sentimenti .
E così Zola partendo proprio dalla scienza - la stessa che per altro verso alimentava nell'atmosfera positivista, una fiduciosa idea di progresso - approda a posizioni pessimistiche : diventano prioritari per la sua indagine e per la sua narrazione la catena dei condizionamenti biologici e ambientali da cui l'uomo non può liberarsi l'inesorabile effetto di corruzione connessa alle strutture sociali esistenti.
analisi del disfacimento
Ne risulta un'opera tutta sottesa da "una visione talora brutale della nostra umanità studiata in un dato momento storico quasi si fosse in una clinica di malattie nervose, dato che l'interesse del narratore si rivolge soprattutto a studiare individui non sani, dal punto di vista di un materialistico determinismo, osservandoli nella vita che si svolge sotto il regime che egli odia.
Di conseguenza Zola è narratore, o meglio lo scrupoloso analista della decadenza, del disfacimento e del corrompersi degli uomini del corpo sociale. Nè d'altra parte fra le classi egli opera delle distinzioni o dei privilegiamenti populistici come tanti dopo di lui avrebbero fatto : la decadenza e la corruzione egli le coglie e oggettivamente le rappresenta non solo nell'ambiente nel milieu borghese ma anche in quello proletario.
La commedia umana di Balzac era stata, secondo la definizione di Thibaudet, il museo vivente della società francese della Restaurazione e di Luigi Filippo (1830 -48 ) , l'opera di Zola lo è della società del Secondo Impero (1931- 70) e della Terza Repubblica.
Si è già accennato all'incidenza che sul piano degli orientamenti letterari, dai tempi di Balzac a quelli di Flaubert, hanno avuto fatti come il '48 francese e la pubblicazione del Manifesto di Marx ed Engels, l'affermarsi del Positivismo e gli entusiasmi scientisti. Si aggiunga per quanto riguarda specificamente I tempi di Zola il crollo del secondo Impero dopo la sconfitta di Sédan e l'esperienza del Comune (1870-71) che avevano dimostrato si a l'iniziativa politica che il quarto stato poteva assumere sia la disponibilità borghese a ricorrere a mezzi estremi per la disperata difesa della prorpioa egemonia e dei propri privilegi. (E per la sua diagnosi della decadenza borghese Zola poteva trarre dal secondo dei due avvenimenti citati prezioso materiale).
Canoni di poetica
Quando Zola ( che era nato nel 1840 ed aveva conosciuto nella giovinezza difficoltà e miseria ) verso I 30 anni inizi la sua attività di romanziere, ha già elaborato una poetica estremamente chiara : 1) dare un affresco completo di un periodo attraverso una narrazione ciclica incentrata attorno a una famiglia I Rougon-Macquart (ed in questo riprende l'esempio di Balzac ) ;
2) adottare, per questo intento, gli strumenti di conoscenza e di analisi forniti dalla scienza (testi fondamentali per lui, oltre che Darwin e Taine furono l'Introduzione allo studio della medicina sperimentale di Claude Bernard e uno di Lucas sull'ereditarietà ) e quindi "rappresentare I temperamenti e le profonde modificazioni dell'organismo sotto la pressione degli ambienti (ancora il milleiu n.d.c.) e delle circostanze " dar posto alle leggi dell'ereditarietà e de determinismo biologico alla motivazione fisiologica dei sentimenti .
E così Zola partendo proprio dalla scienza - la stessa che per altro verso alimentava nell'atmosfera positivista, una fiduciosa idea di progresso - approda a posizioni pessimistiche : diventano prioritari per la sua indagine e per la sua narrazione la catena dei condizionamenti biologici e ambientali da cui l'uomo non può liberarsi l'inesorabile effetto di corruzione connessa alle strutture sociali esistenti.
analisi del disfacimento
Ne risulta un'opera tutta sottesa da "una visione talora brutale della nostra umanità studiata in un dato momento storico quasi si fosse in una clinica di malattie nervose, dato che l'interesse del narratore si rivolge soprattutto a studiare individui non sani, dal punto di vista di un materialistico determinismo, osservandoli nella vita che si svolge sotto il regime che egli odia.
Di conseguenza Zola è narratore, o meglio lo scrupoloso analista della decadenza, del disfacimento e del corrompersi degli uomini del corpo sociale. Nè d'altra parte fra le classi egli opera delle distinzioni o dei privilegiamenti populistici come tanti dopo di lui avrebbero fatto : la decadenza e la corruzione egli le coglie e oggettivamente le rappresenta non solo nell'ambiente nel milieu borghese ma anche in quello proletario.
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