Emile Zola
La commedia umana di Balzac era stata, secondo la definizione di Thibaudet, il museo vivente della società francese della Restaurazione e di Luigi Filippo (1830 -48 ) , l'opera di Zola lo è della società del Secondo Impero (1931- 70) e della Terza Repubblica.
Si è già accennato all'incidenza che sul piano degli orientamenti letterari, dai tempi di Balzac a quelli di Flaubert, hanno avuto fatti come il '48 francese e la pubblicazione del Manifesto di Marx ed Engels, l'affermarsi del Positivismo e gli entusiasmi scientisti. Si aggiunga per quanto riguarda specificamente I tempi di Zola il crollo del secondo Impero dopo la sconfitta di Sédan e l'esperienza del Comune (1870-71) che avevano dimostrato si a l'iniziativa politica che il quarto stato poteva assumere sia la disponibilità borghese a ricorrere a mezzi estremi per la disperata difesa della prorpioa egemonia e dei propri privilegi. (E per la sua diagnosi della decadenza borghese Zola poteva trarre dal secondo dei due avvenimenti citati prezioso materiale).
Canoni di poetica
Quando Zola ( che era nato nel 1840 ed aveva conosciuto nella giovinezza difficoltà e miseria ) verso I 30 anni inizi la sua attività di romanziere, ha già elaborato una poetica estremamente chiara : 1) dare un affresco completo di un periodo attraverso una narrazione ciclica incentrata attorno a una famiglia I Rougon-Macquart (ed in questo riprende l'esempio di Balzac ) ;
2) adottare, per questo intento, gli strumenti di conoscenza e di analisi forniti dalla scienza (testi fondamentali per lui, oltre che Darwin e Taine furono l'Introduzione allo studio della medicina sperimentale di Claude Bernard e uno di Lucas sull'ereditarietà ) e quindi "rappresentare I temperamenti e le profonde modificazioni dell'organismo sotto la pressione degli ambienti (ancora il milleiu n.d.c.) e delle circostanze " dar posto alle leggi dell'ereditarietà e de determinismo biologico alla motivazione fisiologica dei sentimenti .
E così Zola partendo proprio dalla scienza - la stessa che per altro verso alimentava nell'atmosfera positivista, una fiduciosa idea di progresso - approda a posizioni pessimistiche : diventano prioritari per la sua indagine e per la sua narrazione la catena dei condizionamenti biologici e ambientali da cui l'uomo non può liberarsi l'inesorabile effetto di corruzione connessa alle strutture sociali esistenti.
analisi del disfacimento
Ne risulta un'opera tutta sottesa da "una visione talora brutale della nostra umanità studiata in un dato momento storico quasi si fosse in una clinica di malattie nervose, dato che l'interesse del narratore si rivolge soprattutto a studiare individui non sani, dal punto di vista di un materialistico determinismo, osservandoli nella vita che si svolge sotto il regime che egli odia.
Di conseguenza Zola è narratore, o meglio lo scrupoloso analista della decadenza, del disfacimento e del corrompersi degli uomini del corpo sociale. Nè d'altra parte fra le classi egli opera delle distinzioni o dei privilegiamenti populistici come tanti dopo di lui avrebbero fatto : la decadenza e la corruzione egli le coglie e oggettivamente le rappresenta non solo nell'ambiente nel milieu borghese ma anche in quello proletario.
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