vita
Fu lo stesso Melville a dire che la sua università era stata il mare. E sintetizzava felicemente così l'esperienza fondamentale che tanta parte avrebbe avuto nella sua produzione. A 17 anni ( era nato a New York nel 1819) si imbarcò come mozzo e per otto anni non fece che attraversare gli oceani vivere la vita dei marinai o dei balenieri con qualche soggiorno nelle isole della Polinesia e qualche avventurosa esperienza ( per qualche mese restò prigioniero dei cannibali Typee nelle isole Marchesi).A queste esperienze si ispirarono le sue prime opere che riscossero un largo successo che paradossalmente col Moby Dick (1851) cominciò a venir meno progressivamente verso i 35 anni - dopo aver scritto tra l'altro un'opera che è legittimo considerare immortale - Melville si ritrovò in una condizione quasi fallimentare con assillanti problemi economici per la sua vita familiare. Riuscì finalmente a impiegarsi nelle dogane e trascorse oscuramente il resto della sua vita. Morì nel 1891.
Temi del Moby Dick
Della produzione iniziale basterà qui sottolineare sia l'efficacia descrittiva con la quale Melville rievocava - abbandonandosi alle impressioni e ai ricordi autobiografici - forme di vita ed ambienti esotici, sia l'importanza che queste opere hanno come suggestivo esempio di quella scoperta dei Mari del Sud nella quale poi si sarebbero segnalati - come la critica ha notato _ Stevenson e Kipling. E' piuttosto sull'opera fondamentale di Melville il Moby Dick che varrà la pena soffermarsi. Questa descrizione di una caccia alla balena sia pure una balena particolare, una balena bianca, Moby Dick appunto - alla quale il capitano Achab si dedica con tragica ostinazione fino a incontravi la morte assieme al suo equipaggio in che senso differisce da un normale romanzo d'avventure marinaresche ? Differisce perché Melville si serve strumentalmente di questa vicenda per esprimere in realtà un groviglio di problemi che egli urgentemente sente in prima persona, ma che sono anche tipici della cultura americana del limite del finito in cui la creatura umana è imprigionata e nel contempo l'ansia del superamento e d'infinito dalla quale è animata l'impari lotta tra l'uomo fragile e limitato e l'immensa possanza della natura.
E' ovvio che sottolineare l'una o l'altra di queste componenti porta a valutazioni e letture notevolmente diverse il poema di Melville infatti può diventare la moderna versione di un mistero medioevale ( nel quale si scontrano l'Uomo e il Male, con le maiuscole ) o la trasparente epopea della lotta dei pionieri per la conquista di un continente per il dominio della natura o ancora una splendida incarnazione dell'eroe romantico prigioniero dei limiti della realtà, ma al quale la componente puritana ( tipica della cultura americana e che proprio in quegli anni trovava espressione in Hawthorne) dà una dimensione e uno spessore ideologico ignori agli esemplari europei. C'è tutto questo nel poema e c'è - dal momento che una caratteristica dei capolavori è la loro ricchezza polisensa - dell'altro ancora : il Moby Dick può anche diventare l'emblema di un atteggiamento ideologico, di una oscura coscienza di autodistruzione) volta a vincere l'impossibile e il mistero. La vicenda di Achab diventerebbe così come ha scritto Matthiessen paradigma del fato del superuomo senza Dio. E Achab verrebbe rappresentato da Melville con un complesso atteggiamento d'attrazione e repulsione insieme che mentre ne sottolinea la sovrumana tensione eroica ne mette in luce la componente demoniaca gli inquietanti segni di predestinato che egli ha persino nel suo fisico.
Realismo e simbolo
Questo complesso di motivazioni e di significati e reso da Melville in uno stile nel quale atteggiamento realistico denso di minuziosi particolare e dimensione simbolica si compenetrano ben più che in Hawthrone. E' indiscutibile che dalle pagine del Moby Dick vengano fuori marinai veri reali una caccia vera con le giornaliere occupazioni dei marinai descritte con un lessico tecnicamente preciso. Ma ecco che Melville con una considerazione una similitudine o una sola parola ci fa intuire che dietro quella solidità realistica c'è dell'altro. ( Si pensi alle suggestive implicazioni che può assumere il particolare realistico della gamba che ad Achab è stata maciullata in uno scontro con la balena e che ora egli ha sostituito proprio con un osso di balena. O altra annotazione che introduce un oscuro presagio della tragica fine che passeggiando Achab sulla tolda della baleniera con quella gamba la fa rimbombare come una bara.
due racconti esemplari
Non si può concludere senza un rapido accenno almeno a due racconti fondamentali nella produzione di Melville. Il primo è Billy Budd, la storia di un giovane marinaio che, accusato ingiustamente viene impiccato sulla nave dove è imbarcato ( che si chiama proprio "i diritti dell'uomo) è l'eterno scontro fra innocenza e ingiustizia, l'amara accettazione della sconfitta.Il secondo è Bartleby la storia di un modesto scrivano che a chi gli ordina o consiglia di far qualcosa persino a chi vorrebbe indurlo a muoversi dalla sedia rispond
e stanco ma fermo : preferirei di no ". E l'approdo ultimo di Melville "L'uomo che per anni aveva corso il mari della terra e indagato tra le nebbie della saggezza in quel tranquillo umile quasi supplichevole rifiuto di scostarsi sia pure di un passo dalla regola quotidiana d'una vita dalla quale sia escluso ogni imprevisto.
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