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lunedì 30 gennaio 2017

romanticismo - motivi e protagonisti dell'area russa

romanticismo - motivi e protagonisti nell'area russa

dati specifici e linee di un panorama

Con l'inizio del Settecento la letteratura russa comincia ad accogliere influenze e suggestioni derivanti dalla cultura europea inizia quel periodo pietroburghese (nel 1713 Pietro il Grande trasportò  la capitale a Pietroburgo ) che in primo tempo è caratterizzato dalla penetrazione dei modelli del teatro classico francese in un secondo tempo  cioè durante gli ultimi anni di Caterina II  (regnò da 1762 al 1796) accoglie le varie componenti  della cultura europea di fine settecento, nella quale negli orientamenti illuministici si intreccia il gusto neoclassico.
Esemplare  e significativa in questa prospettiva è l'opera di K. N. Batjuskov (1787 - 1835) che cercò  i suoi modelli tra i poeti  dell'antichità e altresì nell'Italia di cui fu ammiratore, riuscendo a dare alla lingua russa la dolcezza di quella italiana accanto alla sonorità propria del classicismo francese  e alla concisione dei classici latini  e greci. L'Ottocento si apre con le Favole (1805) di Krylov nelle quali  la critica unanimemente oggi riconosce  una notevole presenza della lezione dei classici  ma nel contempo  un'attenzione  al folklore  russo, una  serie di spunti polemici  verso la realtà contemporanea, una corposa  disposizione realistica. Le Favole sono un primo esempio  della specifica connotazione russa - in una dimensione storica e realistica - che assumono le suggestioni straniere

Suggestioni romantiche e vocazione artistica

Lo stesso si può dire avvenga quando la letteratura russa si apre alle influenze romantiche. Il ruolo avuto da Batjusckov per il neoclassicismo lo ha per la produzione romantica europea V. A. Zukowski (1783 1852) che traduce Byron W: Scott Burger. Attorno al 1820 anche in Russia si diffonde il mito Byron e le sue componenti tipiche ribellismo estraneità e polemica con la società eccetera. Trovano terreno adatto nella crisi che, nella intelligenza russa è provocata dal fallimento dei moti decabristi del 1825. Tuttavia Puskin l'autore al quale tutta la letteratura posteriore avrebbe guardato si accosta a quel mito e in generale alle situazioni tipiche del romanticismo con un atteggiamento particolare arricchisce la storia di Eugenio Oneghin una serie di elementi l'attenzione al folklore la disposizione e realistica eccetera .    estranee alle analoghe storie romantiche europee opera il passaggio verso la grande stagione della letteratura russa. Il realismo nelle sue varie sfumature. L'altro autore esemplare del romanticismo russo da noi scelto e Lermontov e rimane invece più vicino tipico eroe romantico della produzione occidentale lo scavo intimistico esistenziale il segno qualificante della sua produzione. In breve : sembra legittimo concludere che l'esperienza romantica in Russia tranne il caso delle Lermontov si orienta rapidamente verso forme realistiche e oggettive che troveranno la loro espressione nella grande fioritura del romanzo da Gogol' a Tolstoj che caratterizza tutto il secondo Ottocento

domenica 4 settembre 2016

Alfred de Vigny

Alfred de Vigny

Vita di Alfred de Vigny

Il poeta romantico francese che ha certamente realizzato i più duraturi risultati artistici nacque da nobile famiglia nel 1797 e da giovane si indirizzò alla carriera militare  che dopo una decina di anni  abbandonò per dedicarsi ai contatti con i circoli romantici  e all'attività  poetica. Dagli  avvenimenti politici del suo tempo ricava più turbamenti  e delusioni che entusiasmi. Nel 1830 pur deprecando  la politica di Carlo X non riesce a superare una posizione piuttosto nostalgica  di legittimismo monarchico nel 1848 (interessatosi intanto al socialismo utopistico di Saint-Simon e al cattolicesimo liberale di Lammenais)  accoglie con entusiasmo la rivoluzione e si presenta deputato ma senza successo.
Turbato  inoltre da tristi vicende familiari si ritira in campagna dove trascorre in solitudine i suoi ultimi anni sino alla morte nel 1863.

temi romantici  e rigore classico

La produzione poetica di De Vigny è affidata oltre che alla raccolta dei Poemi antichi e moderni del 1826 nella quale confluirono le Poesie pubblicate  anonime nel 1822 ai Destini iniziati  nel 1838 ma pubblicati postumi  nel 1864. Fra gli scritti in prosa (il romanzo storico Cinque Marzo  1826, le tre novelle di Stello 1832 i racconti  di Servitù e Grandezza Militari 1835) notevole interesse presenta per la storia intima dell'autore Il giornale del poeta pubblicato  postumo nel 1867. Nel teatro riprese secondo  il gusto romantico  temi shakespeariani (Otello 1829) e tentò il dramma storico  ma nel suo capolavoro (e uno dei testi più interessanti del teatro  romantico) è Chatterton del 1835 la storia di un giovane poeta inglese che, umiliato e offeso dal mondo che non ha alcuna stima né alcun bisogno di poesia, finisce per suicidarsi.
Ha scritto  uno dei più autorevoli e severi  critici francesi, Albert Thibaudet "la gloria di  Vigny non conobbe  alti e bassi come avvenne invece a Lamartine e Victor Hugo. E' rimasta uguale e pura.
Dei suoi grandi poemi  i grammatici hanno potuto discutere la lingua, ma della loro poesia nulla è invecchiato."
Vediamo come mai ciò sia avvenuto. I temi affrontati da Vigny sono tutto sommato perfettamente inseribili nel gusto e nelle predilezioni romantiche nello Chatterton il conflitto  dell'artista con la società,  la sua condizione  di esiliato e di paria; nelle liriche  dei Destini  l'esperienza dello scacco e del dolore come ineliminabile componente della condizione umana, la solitudine dell'uomo, la valorizzazione  della poesia e dell'arte come manifestazione dello Spirito destinato un giorno a trionfare (Lo spirito puro). Ma quello che distingue Vigny dai suoi contemporanei  dai Lamartine e dagli Hugo  e motiva la constatazione  di Thibaudet è la tensione espressiva il magistero formale con l quale il poeta rende questa tematica. De Vigny è un poeta di classico rigore; i compiaciuti  abbandoni e l'auto compianto lamartiniani  da un lato e la sonorità  magniloquente  e l'effusione  comiziesca vittorughiane dall'altro  gli sono completamente estranei. E poiché  linguaggio e ideologia sono interdipendenti (verità ovvia che è sempre bene richiamare) questo particolare  esito formale e da riportare alla severità  della sua ideologia, al pessimismo che non cerca facili consolazioni alla sua stoica accettazione della condizione umana. "Il mondo di Vigny" scrive ancora Thibaudet "è un mondo senza Dio, la coscienza di Vigny è la tragica coscienza senza Dio , che lo porta alla disperazione ma una disperazione attiva  che in lui, silenzioso, è  la disperazione  de Taciturno : no c' bisogno di speranza per agire. L'impresa  sussiste al di fuori della speranza".

La trascrizione emblematica

Alla severità e asciuttezza formali per esprimere queste posizioni  etiche Vigny ha aggiunto una particolare capacità di emblematizzazione  di tradurre in "miti,  in situazioni simboliche  le sue  posizioni etiche : e così i componimenti omonimi (ne I Destini) "la morte de lupo " diventa  un approdo  di interiore libertà, e così per gli altri componimenti. Si pensi  che un'operazione  in gran parte analoga compiva in questi stessi anni Giacomo Leopardi nelle cui liriche certe situazione - il sabato del villaggio, la ginestra che fiorisce sulla lava ecc.- diventano appunto nuovi miti, trascrizione di sentimenti  e di posizioni morali. Né d'altra parte il riferimento a Leopardi è casuale: sui punti di contatto fra i due poeti la critica ( più nel passato ) ha abbastanza insistito : tutti e due hanno realizzato un materiale romantico liberandolo dalle scorie sentimentali e sono riusciti  a realizzare - all'insegna della severità e del rigore - una mirabile fusione tra linguaggio e ideologia.

venerdì 1 luglio 2016

Victor Hugo

Victor Hugo

Con Victor Hugo  ci troviamo di fronte a un'incarnazione di poeta romantico profondamente diverso da quello che fino ad ora abbiamo illustrato  non più il poeta  ribelle che della propria solitudine ed eccezionalità  si fa un blasone  ma il campione di una battaglia artistica e civile ne contempo l'artista che nella sua opera intende rispecchiare sia nella dimensione  intimistico-esistenziale si a in quella politico sociale  i problemi  dei suoi  contemporanei e presentarsi così come profeta  e guida come voce di saggezza  o di battaglia sia di fronte cioè al poeta vate.

Victor Hugo vita

Della sua intensa vita ricordiamo  solo alcuni fatti salienti  la pubblicazione di Cromwell (1827) con  la cui prefazione egli si pone ancora venticinquenne (era nato nel 1802) come caposcuola del Romanticismo francese; la morte della figlia Leopoldine annegata durante una gita nella Senna  ne 1843; vicenda  che lascerà larga eco nell'opera del poeta; l'esperienza  politica.
In questo  campo specifico : nominato  pari di Francia nel 1845 si distingue per le sue coraggiose battaglie in sede parlamentare contro la pena di morte per il miglioramento delle condizioni del popolo; di fronte alla rivoluzione  del 1848  dopo qualche iniziale cedimento  per la restaurazione dell'ordine  borghese successivamente si oppone  e cerca invano di organizzare la resistenza a Napoleone III. Dopo  il riuscito  colpo di stato di questi non gli resta che  un ventennale esilio (1851-70) durante il quale - specie con gli aspri componimenti de I castighi  (1853<) egli  diventa la voce della Francia  democratica e repubblicana contro l'usurpatore. Ritornato a Parigi - un trionfo - dopo la caduta di Napoleone III, non partecipa  attivamente agli avvenimenti  politici ma dell'esperienza della Comune sente e canta (L'anno terribile 1872 la grandiosità con accenni commossi  e in senato si batte per l'amnistia ai comunardi. Venerato come un maestro  e una gloria nazionale si spegne nel 1885.

Temi  o opere

Le opere di Victor Hugo  sono di straordinaria vastità e varietà : liriche, romanzi, drammi, testi di polemica  letteraria e politica; in questa sede  possiamo limitarci solo a sommarie indicazioni.
  1. A parte le prime esercitazioni giovanili  Hugo si qualifica come teorico  e poeta romantico negli anni 1821 .31 con la prefazione al Cromwell e con le raccolte  liriche  Le Orientali e Foglie d'autunno  (1831). Nella prima di queste raccolte Hugo riprendeva il gusto esotico che iniziato  da Chateaubriand passava come si è visto per Byron e Shelley nella seconda  dava largo spazio ai toni intimistici  agli affetti familiari alle malinconie e alle  tenerezze che già Lamartine aveva introdotto nella tematica della poesia francese. Ma il romanticismo di Hugo  - e la prefazione al Cromwell lo faceva già prevedere - non può  esaurirsi  nella dimensione lirica. Ed ecco  le sue prove nel teatro e nel romanzo : nelle  quali trovano  espressione componenti umane e intellettuali  della sua personalità : il gusto  per i conflitti e scontri  tra grandi personaggio, magari spinto a livelli enfatici  e melodrammatici  il fascino (tipico della cultura romantica) del passato, rievocato più con  indulgenza al pittoresco che con profondità il compiacimento per la trama a forti tinte (il romanzo Nostra Signora di Parigi nel quale la gitana  Esmeralda  è amata da un perfido  prete e da un nano deforme ma la cattedrale vera protagonista del romanzo  è  sentita come accumulo di storia come suggestiva presenza di un passato).
  2. L'esperienza politica l'acquisizione di idealità  democratico- liberali  l'esilio  arricchiscono  la tematica preesistente : come nei Castighi  (1853 ) Hugo  realizza moduli poetici eloquenti  e caustici  diventa poeta di risentito  impegno civile ; nelle  Contemplazioni (1856) la ripresa di temi personali e intimi - il passato il ricordo della figlia morta - è fatta con toni di alta meditazione e la sua voce si fa più umana i suoi interessi  sono più vasti, la sua comprensione si allarga a tutti gli esseri anche agli animali, anche agli elementi che sembrano parlare alla sua anima protesa ad ascoltarne la voce ; nella Leggenda dei secoli (1\859)  realizza una sorta di epopea  dell'umanità  una storia delle tappe  dell'incivilimento  e della progressiva  ascesa dell'uomo  cantata nei suoi momenti migliori con accenti di alta intensa commozione. Dai limitati confini delle prime raccolte (il ricalco di un esotismo alla moda nelle  Orientali o l'orticello  degli affetti familiari  nelle Foglie di autunno) Hugo era approdato alle responsabilità del poeta-vate. E ne  I Miserabili (1862) accetta con coraggiosa disponibilità tutti i rischi che questo ruolo comporta : si fa predicatore umanitario difensore delle plebi oppresse  e corrotte della miseria affascinante tribuno di impegno civile.
Victor Hugo

venerdì 17 giugno 2016

Alphonse de Lamartine

Alphonse de Lamartine


Vita

Con le meditazioni poetiche nel 1820 Lamartine conquista  d'un tratto la fama e dà inizio per un ormai acquisito  riconoscimento  critico della poesia romantica francese
Aveva trant'anni (era nato ne 1790) ed era entrato nella carriera diplomatica
Nel 1830  pubblica le Armonie poetiche e religiose e si dedica alla politica Eletto deputato si fa sostenitore di posizioni liberali e filantropiche 
Nel 1848  partecipa al governo repubblicano  ma dopo il colpo di stato di Napoleone III deve affrontare l'isolamento  prima e la miseria dopo
Muore solo e da sopravvissuto sul piano artistico nel 1869

Gli orizzonti tematici

Nella vasta produzione di Lamartine non è arbitrario  rinvenire una linea uno sviluppo che potremmo  definire di progressivo ampliamento di orizzonti poetici  in una direzione  che dall'iniziale soggettivismo  si allarga via via sino a comprendere una tematica largamente religiosa e meditativa
Le Meditazioni, incentrate in gran parte su una dolorosa esperienza sentimentale dell'autore, rappresentano la realizzazione poetica  di quegli orientamenti romantici  più specificamente volti alla scoperta e all'enfatizzazione dell'io . "Le Meditazioni giunsero al momento  opportuno. La generazione del 1820 stanca o priva di slanci  eroici, dedita alle reveries, aspettava il poeta di genio che avrebbe saputo esprimere le sue tendenze profonde : le Meditazione colmarono quell'attesa. In queste  elegie melodiose e pure, innumerevoli lettori ritrovarono i loro stati d'animo : vaga malinconia , disincanto; ma  nel contempo esaltazione e aspirazioni mistiche. Uno spirito nuovo animava  la poesia. Quarantacinque anni  dopo Sainte Beuve  doveva celebrare la pubblicazione come una delle più grnadi  date della letteratura: era una rivelazione" (Castez Surer)
Nelle armonie poetiche e religiose  del 1830 l'orizzonte, la disposizione  lirico- sentimentale  si amplia ed accoglie una (sia pur vaga) dimensione  religiosa, l'ansia di un inserimento di una propria vicenda  in una prospettiva più generale.
Con l'esperienza  della militanza politica dopo il 1830 Lamartine si assume quasi un ruolo  die poetico cantore del destino dell'uomo  prima con una accentuazione religiosa, (e il caso del poema Jocelyn del 1836 nel qual la vicenda dell'omonimo protagonista, sacerdote ai tempi della Rivoluzione, simboleggia  il cammino  dell'anima  verso Dio  attraverso la rinuncia e la sofferenza); dopo, con una  più evidente  ispirazione sociale  o comunque umanitaria  è il caso dei Raccoglimenti del 1839  in un cui lirica Utopia , che ebbe  larga eco  il peta proclama la sua fede  nel genio umano celebra i tempi nuovi nei quali  regnerà la fede evangelica insistendo però sulla necessità di non aspirare con troppa impazienza a un avvenire verso il quale si deve marciare con calma e fiduciosa decisione" (P. G. Castex-P. Surer)

Ambivalenza dei moduli poetici

Nella prefazione alle Meditazioni, Lamartine si vantava di "aver fatto scendere, per primo, la poesia  dal Parnaso  e di aver dato alla cosiddetta musa, al posto di una convenzionale lira a sette corde, le intime fibre del cuore dell'uomo, toccate e mosse dagli innumerevoli fremiti dell'anima e della natura". Ci sono, in questa dichiarazione, un'enunciazione di poetica e un lucido giudizio che vale anche per la produzione successiva alle Meditazioni. Lamartine  ha effettivamente liberato la poesia dagli orpelli  classicistici e dalle strettoie formali; è poeta sincero e generoso ma queste caratteristiche applicate alla poesia sono ambivalenti  e pericolose : il loro  approdo all'eloquenza, la fluidità della sua religiosità o delle sue istanze sociali espresse nella citata Utopia).
Certo Lamartine , negli anni venti e trenta (non oltre) dell'ottocento  fu poeta di larghissimo successo, ma con un sospetto  di gradevolezza mondana, cui non era estranea la sua capacità di sfumare i contorni e conciliare gli opposti.
Che la generazione romantica degli anni venti si sia riconosciuta in Lamartine è vero; ma è altrettanto vero che  tutta la grande poesia posteriore francese è nata dalla reazione antilamartiniana  e prprio a una componente di fondo della sua poetica - l'eloquenza - un nume  tutelare della poesia moderna Paul Verlaine raccomanderà di torcere il collo.