Nikolaj Gogol', lo scrittore russo: vita, opere e stile
Nikolaj Vasil'evič Gogol' (1809-1852) è uno dei pilastri della letteratura russa del XIX secolo, spesso considerato il padre del realismo russo e un precursore del realismo magico. Nato in Ucraina da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, la sua opera mescola satira feroce, elementi fantastici e una profonda critica alla società zarista, esplorando la mediocrità umana e la burocrazia oppressiva. Influenzato dal folklore ucraino e dalle sue esperienze a Pietroburgo, Gogol' ha influenzato generazioni di scrittori, da Dostoevskij a Kafka. Di seguito, un'analisi strutturata della sua vita, opere principali e stile letterario, basata su fonti storiche e critiche.
Vita
Gogol' nacque il 20 marzo 1809 (o 19 secondo il calendario giuliano) nel villaggio ucraino di Soročincy, vicino a Poltava, in una famiglia di origini cosacche. Suo padre era un piccolo scrittore di commedie in ucraino, mentre la madre era profondamente religiosa, instillando in lui un misticismo tormentato che lo segnò per tutta la vita. Trascorse l'infanzia immerso nel folklore ucraino, tra storie di streghe e cosacchi, che influenzarono le sue prime opere.
Nel 1828 si trasferì a Pietroburgo per inseguire una carriera burocratica e letteraria, ma fallì come attore e impiegato, vivendo in povertà e delusione. Lavorò in vari ministeri, esperienza che gli fornì materiale per satire sulla burocrazia. Nel 1829 pubblicò il primo poema epico Hans Küchelgarten sotto pseudonimo, ma lo ritirò dalla circolazione dopo le critiche negative, bruciando le copie. Il successo arrivò con le Veglie alla fattoria presso Dikan'ka (1831-1832), che lo resero noto.
Nel 1834 divenne professore di storia all'Università di Pietroburgo, ma fu licenziato per incompetenza. Frequentò circoli intellettuali, tra cui Puškin, che lo incoraggiò. Nel 1836 la prima di L'ispettore generale provocò scandalo: accusato di offendere lo zar, Gogol' fuggì all'estero, stabilendosi a Roma e viaggiando in Germania, Francia e Israele. Influenzato dalla madre, visse una crisi mistica: nel 1848 compì un pellegrinaggio a Gerusalemme, ma tornò deluso.
Negli ultimi anni, tormentato da sensi di colpa religiosi e depressione, bruciò il manoscritto della seconda parte de Le anime morte (1842), la sua opera magna. Morì a Mosca il 21 febbraio 1852, a soli 42 anni, dopo un digiuno estremo imposto dal suo confessore, forse per tubercolosi o disturbi mentali. Fu sepolto nel cimitero Novodevičij; la sua morte prematura e i suoi gesti eccentrici (come bruciare opere) lo resero un mito.
Opere principali
Gogol' scrisse racconti, romanzi, commedie e saggi, evolvendo dal folklore romantico alla satira realistica. Le sue opere criticano la corruzione russa, mescolando umorismo grottesco e pathos tragico. Ecco una tabella con le principali:
| Opera | Anno | Genere | Descrizione breve |
|---|---|---|---|
| Veglie alla fattoria presso Dikan'ka | 1831-1832 | Raccolta di racconti | Storie folkloristiche ucraine con elementi fiabeschi, come La notte prima di Natale e La terribile vendetta. Celebra l'allegria cosacca contro la società oppressiva. |
| Mirgorod | 1835 | Raccolta di racconti | Include Taras Bul'ba, epopea cosacca su libertà e tradimento; mescola eroismo e grottesco. |
| Arabeschi | 1835 | Raccolta di saggi e racconti | Saggi su arte e storia; racconti come Il ritratto esplorano l'arte corrotta dal materialismo. |
| L'ispettore generale | 1836 | Commedia | Satira sulla burocrazia: un avventuriero è scambiato per ispettore, rivelando corruzione e ipocrisia. |
| I racconti di Pietroburgo | 1835-1842 | Raccolta di racconti | Cinque storie urbane: Il naso (un naso prende vita autonoma), Il diario di un pazzo (impiegato impazzisce per amore), Il cappotto (povero sarto rubato del suo unico bene). Critica la vita grigia pietroburghese. |
| Le anime morte | 1842 | Romanzo (incompleto) | Epopea satirica: Čičikov compra "anime morte" (servi defunti) per frodi. Prima parte realistica e grottesca; seconda distrutta. |
Altre opere minori includono Il mantello (variante di Il cappotto) e saggi come Il cappotto di Gogol' (citato da Dostoevskij: "Tutti noi siamo usciti dal cappotto di Gogol'"). La sua produzione riflette un'evoluzione: dal romanticismo ucraino alla denuncia sociale.
Stile
Lo stile di Gogol' è innovativo e ibrido, maestro del realismo con venature fantastiche, spesso definito "realismo grottesco" o precursore del magico. Non è mai oggettivo: oscilla tra ironia satirica, pathos e visionarietà, creando un "tappeto magico" di ironia e angoscia. Caratteristiche principali:
- Grottesco e fantastico: Mescola realtà banale (burocrazia, mediocrità) con elementi surreali (oggetti animati, nasi viventi), generando pošlost' (volgarità desolante). Es. in Il naso, il quotidiano si deforma in incubo.
- Satira sociale: Critica impietosa della Russia zarista, con personaggi "maschere" disgregate in dettagli fisici (abiti che "passeggiano" al posto degli uomini). La narrazione divaga con giudizi paradossali, contrastando le vere idee dell'autore.
- Elementi linguistici: Iperboli, metafore audaci, sineddochi (parti per il tutto), illogicità sintattiche e nomi "strani" (es. omuncoli). Prosa incalzante, sonora e pittorica, con descrizioni maniacali abbandonate improvvisamente. La voce narrante è onnisciente ma ironica, coinvolgendo il lettore in un flusso caotico.
- Influenze e dibattiti: Critici come Belinskij vedono un realismo filantropico (pietà per gli "umiliati e offesi"); i formalisti (Ejchenbaum) enfatizzano la forma innovativa. Gogol' usa il grottesco per denunciare, non solo divertire, influenzando il modernismo.
Gogol' rimane un autore enigmatico: la sua opera, nata da un mix di umorismo ucraino e misticismo ortodosso, cattura l'assurdità umana.
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